Molte famiglie, a causa di uno stile educativo autoritario trasmesso dai propri genitori, , hanno paura di viziare i loro bambini soprattutto quando si parla di nanna. Questa paura influenza significativamente la relazione con i nostri bambini, infatti diventiamo spesso contraddittori e incerti trasmettendo uno stile educativo non coerente a causa delle influenze esterne: a volte siamo affettuosi e prossimali, mentre a volte, abbiamo un atteggiamento duro e distante. Diventa, così, difficile costruire un legame sicuro.
Ma si può viziare un bambino?
Rispondere immediatamente ai bisogni dei bambini non vuol dire viziarli, comprendere i bambini ed essere prossimali alle loro richieste significa amarli!
L’indipendenza e l’autonomia si raggiungono solo se i genitori sono responsivi e utilizzano la comunicazione non violenta.
I bambini, attraverso i famosi “ neuroni specchio” ci osservano e replicano i nostri comportamenti. Neonati e i bambini piccoli hanno bisogno della Co-regolazione per poter soddisfare i loro bisogni e per poter gestire le loro emozioni:
l’adulto aiuta il bambino a riconoscere le emozioni e a gestirle e solo così facendo, i bambini apprendono la capacità di autoregolarsi. Se non diamo al bambino questa possibilità e se lo lasciamo solo al momento del bisogno, soprattutto quando piange, influenzeremo negativamente il suo sviluppo emotivo e cerebrale, l’attaccamento e il sonno.
Un bambino lasciato piangere nel suo lettino, perchè deve
imparare a dormire da solo, apprenderà che l’addormentamento è un’esperienza negativa, perderà fiducia nei suoi genitori e si rassegnerà a non chiamarli più al momento del bisogno.
Molti studi dimostrano che i bambini attuano comportamenti istintivi fino a quando il loro cervello non è maturo e in grado di attuare la capacità di ragionamento logico. Bambini che hanno provato metodi comportamentali di addormentamento ( Estivill e pianto controllato), attuano il blocco, cioè il riflesso primitivo di sembrare morto e immobile come risposta ad una minaccia.
La reazione naturale e primitiva di un neonato che rimane solo di notte, è la paura e il bisogno di contatto con la figura di accudimento. Se la figura di accudimento è vicina, allora il bambino piange per essere preso in braccio, ma se è lontana, allora sceglie il blocco per non attirare l’attenzione di possibili nemici e per assicurarsi la sopravvivenza. La mancata risposta ai bisogni fisiologici e di accudimento, provoca effetti negativi a lungo termine sullo sviluppo del cervello.
Alcuni effetti:
-l’ ansia da separazione
– l’ attaccamento insicuro
– maggiore sensibilità allo stress.
Credere ancora che rispondere amorevolmente ai bisogni dei bambini sia un vizio non è, quindi, sensato, come dimostrato scientificamente. Inoltre, un bambino trascurato emotivamente o si arrende e sfoga poi il suo stress in altri contesti (es asilo e scuola) oppure sarà sempre in allerta mostrando lunghi pianti e continue lamentele.
I bambini, invece, che hanno avuto un attaccamento sicuro, possono già affrontare meglio le situazioni difficili e lo stress, sono in grado di chiedere e ottenere aiuto e provano empatia verso gli altri.
Inoltre, i bambini che crescono con un legame sicuro hanno un migliore sviluppo del linguaggio, della memoria, sono bambini più flessibili, creativi e autonomi.
Se vogliamo, dunque, che i nostri figli diventino persone empatiche, fiduciose e autonome dobbiamo trasmettere loro fin dalla nascita l’amore incondizonato senza anticipare i tempi di crescita con metodi comportamentali privi di fondamento scientifico.